LA BALLATA DEL FANGO E DEL VENTO
di Border
Mika inseguiva un pallone leggero,
sotto un cielo di zucchero filato,
la sera scriveva versi sul tetto,
prima che l’inverno arrivasse armato.
La guerra bussò senza fare rumore,
una notte di lampi, senza tuoni
la sua bicicletta restò nel cortile
con i libri a marcire sotto i cannoni.
Perché spegniamo la luce del giorno?
Perché bruciamo i ponti del ritorno?
La guerra è un bambino che grida al buio
mentre il mondo gli crolla accanto.
Ora dorme in tende di freddo e vergogna,
dove il pane sa di polvere e pianto
nei suoi sogni volano sirene morte,
e la madre sussurra: “..
è solo un incanto!”
Vide i campi vestirsi di schegge e veleno,
gli amici trasformarsi in fantasmi di ferro.
le strade che ridevano di baci e gelati,
ora gridano nomi, nel vento sepolti.
Perché ammazziamo ciò che amiamo?
Perché seminiamo spine nel giardino?
La guerra è una preghiera senza perdono,
un addio che non sa dove andare.
......
Mika trova un diario bruciato,
tra i resti della sua scuola sventrata,
legge parole di una ragazza sconosciuta:
“Che l’amore non abbia bandiere né mura”.
......
Il vento gli porta voci di risate antiche,
profumo di rose, mani che accarezzano,
lacrime versate che cadono a terra
genereranno fiori senza spine
Mika cammina dove il fiume si spegne,
con in tasca un sasso e quel diario salvato,
ma questa è solo una storia tra tante
la ballata del fango e del vento