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Take 232 (feat. Mostro, LGND)

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Liedtext
Yeah, vi ho portato un po′ di merda nuova

Questa è una strofa nuova che ho fatto, del mio disco

Ve la faccio assaggiare in anteprima, okay?

Hello, mi presento porgendo l'uccello

Farò il concorrente al Grande Fratello

E sul più bello alla finale poi bestermmio, ops

Che cos′ho nella testa

La fama ti precede nel mio caso la tempesta

Mi chiamo Giorgio ho ventiquattro anni, sono single

Ma quando scrivo divento una bestia

Yeah, siete pronti?

Dammi da bere, mi ubriaco e poi dico solo cattiverie

Cicciona fai schifo non farti vedere

Vorrei sapere chi cazzo ti scopa con questo sedere

Quando dormo sogno ancora i gufi

La vita è una troia le daremo il roofies

Lei dice di chiamarsi Susy

Ha la scucchia e succhia ad occhi chiusi

Bevo dalla bottiglia

Non è erba questa è vaniglia

La mia ragazza ha la fica che brilla

La tua donna somiglia a una scimmia che strilla

Scusami tanto per come parlo, davvero

Ma io devo farlo

Ho il cazzo duro come un Rottweiler

Baby vuoi accarezzarlo? wof wof wof wof

Ho chiesto aiuto al diavolo una volta sola

Mi ha teso la mano per rialzarmi

Mi ha dato un microfono ed una pistola

Poi se n'è andato senza salutarmi

Per caricare e calibrare ogni parola

Sputo proiettili dalla mia gola

Perché so cosa vuol dire stare male

Fino a diventare tu quel mostro che ti divora

E allora sali su quella montagna

Ma se scivoli, se cadi ancora, ci riprovi ancora

E quando sarai in cima salta, chiudi gli occhi e tira i dadi

Apri le tue ali e vola

Sognavo di non essere mai nato

Pensavo che sarei finito accoltellato

Che sarei impazzito, poi tutto è cambiato

Quando questa musica mi ha impossessato

È stato il rap che mi ha salvato

(E non è finita qua)

Sarò sempre grato a Bassi Maestro

Lui non lo sa ma è stato il mio maestro

"Succhiatemi il cazzo", ricorderò per sempre quella canzone

So a memoria ancora tutto il testo

Ero ragazzino, rimasi scioccato

Quando per la prima volta per caso ascoltai quel pezzo

Mi ha insegnato che se hai merda da sputare

Cristo santo, devi farlo, non esiste via di mezzo

Io griderò per la gente come me

Come me quella gente griderà

Per la mia città, per chi non ce la fa

Griderò per chi è sempre giù

Per chi non c'è più però è sempre qua

Per le cicatrici e i lividi

Per tutte quelle cose orribili che ancora io mi porto dentro

Questa penna è la chiave della prigione

Stronzo comincia a scappare, le porte si stanno aprendo