Mi piace mentire per non farti stare male
Per non fartelo pesare per non darti troppe noie
Non riesco a ragionare se racconto queste storie
Resto sotto a meditare sopra i cocci e le memorie
Penso troppo lo diceva il mio analista troppo buono
Per campare in questo mondo di serpenti
Col veleno sempre pronto a scatenare una reazione
Nel tuo istinto stringi i denti
Ma non puoi più farne a meno e ci Ricaschi
Voce ancestrale viene dalla pancia
Il suo nome é rabbia serve a farti scatenare nella gabbia
Di uno stato della tua coscienza dominato
Dalla convinzione di essere un misero granello
Di sabbia siamo granelli di sabbia
Siamo castelli di sabbia
Siamo vento che ti spazza via pure la gabbia
Come dentro sabbie mobili
Prigionieri di noi stessi
Schiavi di giudizi alteri
Emeriti dementi pieni di poteri
E siamo immobili
Dalla parte degli oppressi
Nessun posto agli stranieri
Colpa delle menti, colpa dei dementi pieni di poteri
Epopea della miseria in 2 migliaia di capitoli
Rimango solo nella sala mentre danno i titoli
Di coda resto fermo lì a guardare per sapere
Come va a finire per quel dubbio attanagliato nel malessere di vivere
Subordinato al dio denaro o capitale che si voglia dire é sempre capitale
Capitare sotto il fuoco di mitraglia non è bello
Soprattutto se chi spara é il tuo compare più stretto
L'uomo scopre di esser fragile soltanto quando
Rischia di essere spazzato via dalla memoria della prole
Mica quando muore per uno starnuto troppo forte
Oppure quando rimane schiacciato sotto un pianoforte
Che cade siamo la goccia che cade
Siamo la brocca che cade
Siamo la storia che muta nel respiro universale
Come dentro sabbie mobili
Prigionieri di noi stessi
Schiavi di giudizi alteri
Emeriti dementi pieni di poteri
E siamo immobili
Dalla parte degli oppressi
Nessun posto agli stranieri
Colpa delle menti, colpa dei dementi pieni di poteri