Il Conte :
Che imbarazzo è mai questo
Un foglio anonimo
La cameriera in gabinetto chiusa
La padrona confusa un uom che salta
Dal balcone in giardino un altro appresso
Che dice esser quel desso
Non so cosa pensar potrebbe forse
Qualcun de' miei vassalli a simil razza
E comune l'ardir ma la contessa
Ah che un dubbio l'offende
Ella rispetta troppo s é stessa
E l'onor mio l'onore
Dove diamin l'ha posto umano errore
La Contessa :
A susanna
Via fatti core digli
Che ti attenda in giardino
Il Conte :
Sapr ò se cherubino
Era giunto a siviglia a tale oggetto
Ho mandato basilio
Susanna :
Alla contessa
Oh cielo e figaro
La Contessa :
A lui non dei dir nulla in vece tua
Voglio andarci io medesma
Il Conte :
Avanti sera
Dovrebbe ritornar
Susanna :
Oh dio non oso
La Contessa :
Pensa ch' è in tua mano il mio riposo
Il Conte :
E susanna chi sa ch'ella tradito
Abbia il segreto mio oh se ha parlato
Gli fo sposar la vecchia
Susanna :
Marcellina signor
Il Conte :
Cosa bramate
Susanna :
Mi par che siete in collera
Il Conte :
Volete qualche cosa
Susanna :
Signor la vostra sposa
Ha I soliti vapori
E vi chiede il fiaschetto degli odori
Il Conte :
Prendete
Susanna :
Or vel riporto
Il Conte :
Ah no potete
Ritenerlo per voi
Susanna :
Per me
Questi non son mali
Da donne triviali
Il Conte :
Un'amante che perde il caro sposo
Sul punto d'ottenerlo
Susanna :
Pagando marcellina
Colla dote che voi mi prometteste
Il Conte :
Ch'io vi promisi quando
Susanna :
Credea d'averlo inteso
Il Conte :
S ì se voluto aveste
Intendermi voi stessa
Susanna :
E mio dovere
E quel di sua eccellenza il mio volere