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Quando le canzoni finiscono

Carlo Corallohuatong
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La stagione dei cinghiali finiva ad Agosto

Mio nonno si inoltrava nel bosco e mirava il torso

Io pensavo che se l'uomo sopravvive per lasciare un segno sulla Terra

Il cinghiale, in fretta, compie l'esatto opposto

Del primo bacio ho un ricordo sublime

Era il primo scambio appiccicoso diverso dalle figurine

Lì capii che anche le bambine sanno cacciare

Perlopiù in senso umano, alcune in senso animale

Alla scoperta del vizio incoerente

Per cui l'interesse unisce forze contrarie

E noti la bellezza con occhi che bruciano quando nuoti sott'acqua

E che quando tocchi una fiamma iniziano a lacrimare

Annoiate al primo banco a fare le espressioni

O all'ultimo banco a fare le espressioni annoiate

Passano all'età in cui spingi la cenere nel braciere

E non passa tanto tra dirsi: "Piacere" e darsi piacere

Poi iscriversi in Lettere e frequentare una presenza

Per cui la corrispondenza non è scriversi lettere

Tra le incertezze estetiche, poetiche e confuse

Che fanno dare al buio quanto serve a dare alla luce

Anche se si scuce ti sta bene il vestito

I panni usati sono tratti somatici di un genitore adottivo

E tu hai un'uniforme dal colore uniforme

Perché con quel corpo non puoi che vestirti senza motivo

Ma sai, il tempo è cinico più che ciclico, presenta il declino

A casa di un'amica in una giornata estiva

Così vai in giardino ti sfoghi e ti sfiori l'ombelico

Provando a rubare la sua fermezza nel restare in vita

Il vento qui soffia sul caffè caldo

Quasi ad aiutarmi nel raffreddarlo

La vita è il più classico cliché

Di me, di te

La spiaggia è un tessuto di seta giallo

Ci passa qualcuno per setacciarlo

La fine ha quel fascino delle domeniche

Chissà se smetto con questa musica intelligente

Che è una scusa per non dire che è difficile da vendere

Tanto la gente tratta il genere con umorismo

Vede il movimento di un arto e non il movimento artistico

E nel mito di cantanti popolari

Che descrivono la verità da posti riservati

Magari trascura quelle opere di artisti riservati

Che descrivono la verità da posti popolari

In entrambi i casi arriva il momento

In cui finisci il pezzo e brami affetto

Da una psicologa o da un'escort

Pure sapendo che il trattamento non si può fare, evita

Violerebbero l'etica professionale

Poi qualcuno dona un cane non richiesto

Infatti la mosca è l'animale domestico di un depresso

Anche più fedele senza dubbio

Ad esempio se stai morendo un cane capisce dopo tempo

Le mosche arrivano subito

E le prove fallite si fanno cento

Così ti rassegni al fatto che anche l'affetto sia un tiro a segno

In TV vedi chi sta meglio quindi esci a fumare

Ma odi la città perché ha un cartello con scritto "Centro"

È l'alfabeto di chi scrive d'amore

Le gioie cominciano con la A, i problemi ci terminano

E se ripenso ad anni fa, mi sento di amare alla velocità della luce

E bruciare alla luce della velocità

Quella velocità che aspetta solo che ti fermi

Dinanzi al vento, dimenticando i vecchi tempi andati finiti

Come dei panni scoloriti restano appesi al filo della vita, leggeri e dimagriti

Di quel fascino snob anacronistico che sempre ho criticato

Ma sai che non insisto nel cercare di sdoganare concetti ed asserzioni

Che gli anni poi sbiadiscono lasciando le illusioni

Che quell'era del cinghiali bianco

Era più nera del cielo plumbeo di Lincon d'estate

E restate allora ad aspettare che qualcuno finalmente si degni

A raccontare la storia nel giusto verso, unità e metrica della poesia

E adesso che mi verso un Etna rosso

Io brindo al nulla che è cambiato

E così sia, e così sia, o madre mia

Il vento qui soffia sul caffè caldo

Quasi ad aiutarmi nel raffreddarlo

La vita è il più classico cliché

Di me, e di te

La sabbia è un tessuto di seta gialla

Ci passa qualcuno per setacciarla

La fine ha quel fascino delle domeniche

Esistono due modi di fissare un'opera

Ovvero come farebbe un uomo e come farebbe un chiodo

Io ti fisso da un'ora e penso

Che chi ti sta vicino da un sacco di tempo

Forse non ti ha mai capita in toto

Il tono di ogni vostro discorso

Ricorda il suono tronfio di un imperativo

Così chiedi il divorzio e lui scusa

Poi fate pace, uniti da ciò che si chiede

Ma senza punto interrogativo

Finché scopri che la radice amore

Non si trova né in marito né in moglie

Soltanto nella parola amante

E in paese hanno capito che le radici amare

Spesso si trovano anche sotto le più belle piante

Voi siete un rampicante d'ira

Cresciuto per la noia, l'abitudine o forse la nostalgia

Quando ogni novità ha fatto il suo corso ed è andata via

E la nudità ha lasciato il posto all'anatomia

Ma c'è poesia nell'epilogo

E c'è un orgoglio sottile nel poter dire: "Precipito"

Non capire la vita mi fa sentire libero

Teorizzare la fine la renderebbe solo un altro principio

Solo un altro principio

Quando i parenti hanno iniziato a tormentarlo

Dicendo che ingrassando avrebbe creato disturbi alla circolazione

O turbato altre persone

Mio nonno ha capito che in fondo il cinghiale aveva ragione

E lo penso anch'io

Che come tanti ti parlo da un impianto o da un vinile finissimo

Tutti ascoltano i cantanti quando cantano

Ma chi fa lo stesso quando le canzoni finiscono?

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