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Ho i serpenti che mi stringono i polsi, bro

Mi ricordo i chilometri percorsi, ho

Il veleno dentro al mio canino, sto

Aggiustando il mirino e dopo sparerò

E dopo sparirò, lascerò solo il mio eco

Chiedi dove sto, in sto mare dove annego

Sento troppo veleno, fuori dal mio canino

Sto aggiustando il mirino, il grilletto è vicino

Mamma felice dentro ad un castello

Ho questa visione per questo mi impegno

Vedere felice ogni mio fratello

Senza il bisogno di avere quel ferro

Prega per me, che manco so se domani ci arrivo

Con la gente prima mi sentivo solo, perché ero diverso e non lo capivo, no, non lo capivo

Magari se scrivo è per dare un senso

A quelle cose che poi non ce l'hanno

Ma ora son forte e mi sento pronto

Ricordati il nome perché questo è l'anno

E non ce la fanno a buttarmi giù

Aprimi gli occhi e vedi il blu

La vita non basta per quello che sogno

Perciò se lo vedo, sicuro lo voglio

La sfida più grande è contro me stesso, da anni la vinco con zero problemi

Chi giudica e basta conta sul mio conto la serie di zeri

Ma chi ero ieri, giuro non ricordo

Ero sul limite della pazzia

Ma ora c'ho un team che fa troppo brutto, che mi ha salvato e mi mostra la via

Ho i serpenti che mi stringono i polsi, bro

Mi ricordo i chilometri percorsi, ho

Il veleno dentro al mio canino, sto

Aggiustando il mirino e dopo sparerò

E dopo sparirò, lascerò solo il mio eco

Chiedi dove sto, in sto mare dove annego

Sento troppo veleno, fuori dal mio canino

Sto aggiustando il mirino, il grilletto è vicino

La strada è vicina e lo percepisco

Posso cadere, ma io preferisco

Rialzarmi e correre come un vincente

Piuttosto che strisciare come un serpente

Mamma che freddo, mamma che frio

Sono al limite, guardo l'oblio

Chiedi a Rozzano, chiedi in Italia

Chi sulla testa da anni ha una taglia, quello sono io

Ho cambiato gioco il 20-17 prendendo un coltello aprendomi il cranio

Trovando me stesso e facendovi a fette, ma che ne sapete

L'abbraccio di chi non ha niente

Il cuore che batte, le notti passate a fumare

Vedere quegli occhi dietro quelle sbarre

C'ero solo io questo ha fatto male

Ricordo all'inizio, ma chi ci credeva?

Soltanto io e i miei cani bastardi

Chi prima insultava ora mi saluta

Proprio come fa un gruppo di codardi

Mamma perdonami volevi un figlio che si impegnasse in un vero lavoro

Sono andato in radio quindi dammi un anno che giri in strada ricoperta d'oro

Parlassi a me stesso di qualche anno mi guarderei in faccia e direi tieni duro

Ne uscirai fuori guardandoti dentro dentro ora che accanto non hai più nessuno

Dentro queste strade morivo di freddo, nessuno che ai tempi mi dava una lira

Ora c'è rispetto se parli di Enne, se parli male è solo per invidia

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