C′è qualcosa che si muove sempre dentro me
E non lo vedrai mai, e non lo saprai mai
Non puoi dire di conoscermi se non sai che
La mia sicurezza è soltanto apparenza
Una parvenza di finta arroganza
Ha il nome dell'ansia e mi batte in partenza
Tornano gli spasmi e fantasmi ad oltranza
Ne avverto la presenza perché irrompe con violenza
Si manifesta lesta ed è tempesta nella testa mia
Tachicardia che porta via tutta la mia euforia
Manda il cervello in avaria, batte batteria
Devo rеstare calmo, traggo un respiro lento
Ma sai chе non riesco, che più tento e meno ottengo
Sento il peso del tempo, pare scorrere a rilento
Mi sta mangiando dentro come fosse un passatempo
Tengo il cell spento, ma cazzo, l′appuntamento
La scusa del contrattempo non regge da troppo tempo ed io
Sdraiato a letto sbuffo lento un fumo denso
Mentre lei mi sta fottendo e cerco autoconvincimento
Mi dico che va bene, che non succede niente
Ma ho un mostro dentro e mi sta consumando lentamente
Ho l'umore altalenante e resto con lo sguardo assente
E se mi levi pure questo mi rimane in mano il niente
Ti invoco mio signore, fa' che passino le ore
Ogni ticchettio della lancetta è una freccetta sul mio cuore
Come fossi un viaggiatore senza una destinazione
Perso dentro un bosco fosco in mezzo alla desolazione
Una selva oscura, una natura cruda
Una pianura spoglia ma l′inferno è in queste mura
Sudore scende a fiotti e poco c′entra quest'arsura
Pure a meno quattro gradi sudo un botto di paura
Più provo a individuare l′origine del male
Più il panico mi assale e poi mi partono le pare
Non lo so se è vittimismo o se rassegnazione al male
Perso nel mio masochismo penso la posso affrontare
Non esplodo kamikaze, mi do forza e do sembianze
Alle mie ansie che erano ombre
Prendono forme, prendo le distanze
Ballo un valzer nelle stanze della mia interiorità
Ho sconfitto il boia, il resto è noia e sono ancora qua
C'è qualcosa che si muove sempre dentro me
E non lo vedrai mai, e non lo saprai mai
Non puoi dire di conoscermi se non sai che
La mia sicurezza è soltanto apparenza
Una parvenza di finta arroganza
Ha il nome dell′ansia e mi batte in partenza
Tornano gli spasmi e fantasmi ad oltranza
