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Verdi: Otello / Act 3 - "Cassio è là!"

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Era la notte, Cassio dormìa

Gli stavo accanto

Con interrotte voci tradia

L'intimo incanto

Le labbra lente, lente movea

Nell'abbandono

Del sogno ardente, e allor dicea

Con flebil suono

"Desdemona soave, il nostro amor s'asconda

Cauti vegliamo

L'estasi del ciel

Tutto m'innonda"

Seguìa più vago l'incubo blando

Con molle angoscia

L'interna imago quasi baciando

Ei disse poscia

"Il rio destino impreco

Che al Moro ti donò"

E allora il sogno

In cieco letargo si mutò

Oh, mostuosa colpa

Io non narrai che un sogno

Un sogno che rivela un fatto

Un sogno che può dar forma di prova

Ad altro indizio

E qual?

Talor vedeste

In mano di Desdemona un tessuto trapunto

A fior e più sottil d'un velo?

È il fazzoletto ch'io le diedi

Pegno primo d'amor

Quel fazzoletto ieri

(Certo ne son) lo vidi in man di Cassio

Ah, mille vite gli donasse Iddio

Una è povera preda al furor mio

Jago, ho il cor di gelo

Lungi da me le pietose larve

Tutto il mio vano amor escalo al cielo

Guardami, ei sparve

Nelle suespire d'angue

L'idra m'avvince

Ah sangue, sangue, sangue

Si, pel ciel marmoreo giuro

Per le attorte folgori

Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator

D'ira e d'impeto tremendo

Presto fia che sfolgori

Questa man ch'io levo e stendo

Non v'alzate ancor

Testimon è il sol ch'io miro

Che m'irradia e inanima

L'ampia terra e il vasto spiro

Del creato inter

Che ad Otello io sacro ardenti

Core, braccio ed anima

S'anco ad opere cruenti

S'armi il suo voler

Sì, pel ciel marmoreo giuro

Per le attorte folgori

Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator

D'ira e d'impeto tremendo presto fia

Che sfolgori questa man ch'io levo e stendo

Dio vendicator