Alfin siam liberati
Zerlinetta gentil da quel scioccone
Che ne dite mio ben so far pulito
Signore è mio marito
Chi Colui
Vi par che un onest'uomo
Un nobil cavalier com'io mi vanto
Possa soffrir che quel visetto d'oro
Quel viso inzuccherato
Da un bifolcaccio vil sia strapazzato
Ma signore io gli diedi
Parola di sposarlo
Tal parola
Non vale un zero Voi non siete fatta
Per essere paesana un altra sorte
Vi procuran quegli occhi bricconcelli
Quei labretti sì belli
Quelle dituccie candide e odorose
Parmi toccar giuncata e fiutar rose
Ah Non vorrei
Che non vorreste
Alfine
Ingannata restar Io so che raro
Colle donne voi altri cavalieri
Siete onesti e sinceri
È un impostura
Della gente plebea La nobilità
Ha dipinta negli occhi l'onestà
Orsù non perdiam tempo in questo istante
Io ti voglio sposar
Voi
Certo io
Quel casinetto è mio soli saremo
E là gioiello mio ci sposeremo