Ecco chi presto fia Cesare a Roma
(Si concili il suo amor.)
(Merto s'acquisti.)
Qui, Signore, risplende la tua virtù.
La tua pietà qui spande
A incatenar i cor, e gloria e fama
Ah Pallante, ah Narciso!
Duolmi che angusto fato
Sia termine a mie brame
A tutti col desir giovar vorrei
Pietade è la virtù più grata a' Dei
(Madre i precetti tuoi non abbandono,
che, se finger saprò, Cesare sono.)
Agrippina qui vien
E accompagnata da ogn'ordine di gente
Alto affar la conduce
Tu forse lo saprai?
Qual sia m'è ignoto
(Agrippina a me sol tutto fé noto)
(Questo è il giorno fatal del mio destino)
(Presto spero goder volto divino)